Risorgere – Paolo Pecere

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Sono sommerso in una valanga, di neve, ed è stupendo. Circondato dal fragore del ghiaccio ma già da qualche ora ho smesso di sentirlo, al suo posto una nenia lontana, angelica. Vengo trascinato a valle da un moto rallentato del quale percepisco ogni fotogramma. Ho perso contatto col cielo, gli occhi accecati dalla neve. Insieme scendiamo a valle, ed è stupendo. Una miriade di sensazioni fra le quali non c’è la paura. Mi sento protetto. Mi sto inabissando nel freddo, o forse sto salendo. Sono a testa in giù, o forse di lato. Poco importa. Gli occhi incatenati alla perfezione dei fiocchi di neve, riesco a decifrarli con sorprendente precisione e seguo il loro profilo simmetrico e sempre diverso. Fiocchi di neve e grumi di ghiaccio. Parole e frasi. Assuefazione, gioia calma. Ignoro che sopra la mia testa ci siano metri di bianco. Lentamente scivolo a valle, mi abbandono al fluido. Mi perdo. Basterebbe poco per alzare gli occhi e rendermi conto che non c’è nessuna valanga, nessun fiocco di neve. Ma non lo faccio. Continuo a scivolare fra le pagine.

[Leggendo Risorgere di Paolo Pecere – Ed. Chiarelettere, 2019]

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